Riprendiamo un discorso intrapreso nella prima parte di questo articolo che, trovate QUI
In questa seconda parte, metteremo i evidenza quelli che sono caratteri fisico-chimici che rendono i territori pugliesi unici come bioma e corso storiografico . Buona Lettura .
Sfruttare le conoscenze bioclimatiche nell’area mediterranea
Un Territorio è come una culla ; la Puglia per le sue caratteristiche climatiche e geologiche è stata una ottima culla per chi la abita da 15000 anni.
La necessità di difendersi dal clima caldo-secco delle regioni aride o semi-aride, dove le temperature medie estive oscillano tra i 40 °C e i 50 °C, ha portato le popolazioni locali ad adottare soluzioni tecnico-costruttive e tipologiche per il monitoraggio delle locali ad adottare soluzioni tecnico-costruttive e tipologiche per il monitoraggio del microclima degli ambienti.
Dal punto di vista tipologico, l’aggregato più ricorrente è costituito dalle diverse unità abitative disposte attorno a uno spazio aperto centrale, dove la corte rappresenta un vero e proprio respiro di aria fresca. Ogni accorgimento e soluzione tecnica adottata per il raffrescamento passivo dell’edificio, sfrutta i fenomeni naturali e i principi fisici della termodinamica, come la ventilazione naturale – dovuta a differenze di pressione o di temperatura – e il raffreddamento per evaporazione.
Paesini di Natale tra Puglia e Basilicata
I Muretti a secco sono eco-friendly? Sì, i Terrazzamenti confini di vita e morte ( Parte 2 )
Are drystone walls eco-friendly? Yes, right from birth. ( Part 1)
I Muretti a secco sono eco-friendly? Si, già dalla nascita. ( Parte 1)
Aggregazioni e orientamenti delle unità architettoniche
Le condizioni ambientali sono determinanti anche per l’organizzazione volumetrica dell’insediamento. Infatti, se le aree ventilate sono caratterizzate da un disegno compatto con poche aperture, nelle aree pianeggianti o protette dai crinali è fondamentale l’orientamento per garantire migliori condizioni di ventilazione, soprattutto in estate. Anche la vegetazione viene utilizzata per ottenere soluzioni di raffrescamento naturale. Le aree con clima prevalentemente secco e scarsamente ventilato sono caratterizzate da edifici progettati su schemi aperti con diverse esposizioni per catturare la radiazione solare e facilitare la ventilazione termica naturale.
Interessante è anche il rapporto tra le funzioni delle singole unità oggetti dell’aggregazione, e la loro organizzazione tecnologica.
Il locale con la volta a botte è utilizzato per contenere i prodotti agricoli o come rifugio per gli animali grazie alle ottime caratteristiche igrotermiche, dovute allo spessore delle pareti. La camera con volta a crociera, utilizzata dove era richiesta l’assenza di rivestimenti, si trova nelle chiese, nelle sale e nei portici.
Chiese, sale e portici. La camera con volta a padiglione è utilizzata per piccole stanze e di solito si trovano al primo piano con funzione residenziale.
Infine, vi sono le unità tecnologiche con tetto inclinato, che non hanno requisiti di isolamento termico, durata e affidabilità nel tempo, sono state impiegate per il confinamento di materiali o come fienili.
Risultati della ricerca
La fattoria padronale, senza i vincoli dovuti alla densità del modello urbano, è stata sviluppata secondo una logica insediativa che privilegia gli aspetti ambientali, tenendo conto della natura del suolo (sono da preferire i banchi calcarei o gli affioramenti calcarei, che forniscono una solida base per le fondamenta), e della natura del terreno calcareo o calcarenitico affiorante ,situazione idrogeologica, il rapporto tra i fattori climatici (vento, precipitazioni, umidità), la Geomorfologia, il tipo di terreno , l’ umidità, la vegetazione e in particolare l’irradiamento solare.
L’identificazione cartografica
L’identificazione cartografica, effettuata attraverso il sistema GIS, fornisce un confronto più rapido dei caratteri più ricorrenti in tutti gli edifici considerati; ad eccezione di quelle aziende agricole che beneficiano di condizioni geografiche particolari, come la vicinanza alla rete stradale o ai corsi d’acqua.
La struttura forestale originaria della Puglia ha subito molti cambiamenti nel corso del tempo.
Alcuni pascoli sono cambiati a causa di vicissitudini legate all’economia agricola, agli eventi storici e ai cambiamenti climatici, spesso sconvolgendo l’autosufficienza del sistema agricolo stesso.
L’uso del suolo, per motivi difensivi o economici, ha dovuto adattarsi a questi cambiamenti.
Un evento ben documentato, registrato a metà del XIX secolo, è rappresentato dalla distrazione dei vigneti francesi da parte della fillossera. Gli agricoltori pugliesi approfittarono di questi eventi coltivarono sempre più vigneti, rispondendo all’aumento della domanda di mercato per specularne.
Questi profondi cambiamenti hanno innescato un ripensamento delle unità di fabbrica architetturale che devono rispondere a diverse esigenze di produzione e stoccaggio dei prodotti, oltre che a diverse dinamiche organizzative.
Il complesso sistema delle masserie è cambiato di volta in volta, dotandosi di nuove aree o adattando quelle esistenti.
Questi cambiamenti repentini hanno dato luogo a un corrispondente mutamento tipologico, realizzato con minore spreco di risorse economiche e di forza lavoro.
Conclusioni
Gli edifici rurali, organizzati secondo morfologie che spesso dipendono dalle caratteristiche intrinseche dell’ambiente, sono di solito un elemento importante del paesaggio.
Dall’organizzazione delle informazioni, risulta evidente che la base del cantiere rurale pugliese, pur essendo spesso composta da lavoratori non specializzati, era costituita da solide conoscenze empiriche che miravano a ottenere il miglior confort climatico all’interno degli edifici.
La tradizione costruttiva islamica offre molte soluzioni ai problemi climatici osservati in tutta l’area mediterranea.
Alcuni di questi accorgimenti sono stati ritrovati, a volte con le stesse strutture, anche nelle masserie pugliesi. Si può supporre che le masserie siano state influenzate dalle conoscenze tecniche arabe che, sebbene mediato dalla dominazione normanna prima e aragonese poi, è stato assoggettato dalle maestranze locali.
Questa ipotesi è supportata da diversi documenti storici in cui gli artigiani musulmani alla corte di Federico II, lavoravano per costruire castelli, decorare edifici religiosi e realizzare oggetti di artigianato.
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