Un viaggio può cambiare la tua vita?
Si parla spesso di viaggio che ci ha cambiato la vita ma, è una frase ricorrente e pleonastica, oppure, veramente una esperienza di questo tipo può cambiare il nostro destino.
Come in ogni vicenda umana la risposta più saggia è : dipende . sappiamo benissimo che esseri umani diversi hanno sensibilità differenti e le occasioni della vita non sono lineari o calcolabili a priori.
Una risposta più verosimile potrebbe anche essere: più viaggi e più occasioni per cambiare la tua vita avrai. Proprio ricollegandomi a questa ultima frase mi è saltato agli occhi un articolo che parla della esperienza di Paul Stoller, molto bello nella sua poetica descrittiva e nella possibilità di sognare una vita spesa nella propria passione in un luogo che non si conosceva prima . Trovate l’articolo completo, nella lingua di Albione, a questo link
Il Protagonista
Paul Stoller un uomo qualunque un viaggio non qualunque
Una volta, in una capanna degli spiriti con il tetto di paglia nel villaggio nigeriano di Tillaberi, il maestro stregone Songhay Adamu Jenitongo disse all’antropologo americano Paul Stoller che la savana era arrabbiata. “Le persone che parlano con due bocche e sentono con due cuori fanno arrabbiare gli spiriti della savana”, disse Adamu Jenitongo. “Quando la boscaglia è arrabbiata, non piove abbastanza. Quando la boscaglia è arrabbiata c’è troppa pioggia. Quando il cespuglio è arrabbiato, le locuste mangiano i nostri raccolti. Quando il cespuglio è arrabbiato, la malattia uccide la nostra gente”.
Songay Adamu Jenitongo
Oggi Stoller è professore di antropologia alla West Chester University, borsista permanente presso il Centro di studi avanzati in scienze umane e sociali dell’Università di Erlangen-Norimberga e autore di 15 libri.
Tra i suoi riconoscimenti figurano borse di studio della Fondazione Guggenheim e del National Endowment for the Humanities, nonché la Medaglia d’oro Anders Retzius in Antropologia, conferita ogni tre anni dal re di Svezia. È anche quello che i Songhay chiamano un Sohanci benya, un guaritore che non ha ereditato i suoi poteri ma gli sono stati insegnati – spesso da un prigioniero o da una persona schiavizzata o, nel caso di Stoller, da un antropologo culturale degli Stati Uniti che studiava le proprietà medicinali delle piante usate nell’etnomedicina Songhay.
Stoller finì per fare l’apprendista con Adamu Jenitongo per 17 anni. Mi ha spiegato così il commento del suo insegnante: “Il suo pensiero era che quando le cose sono sbilanciate, quando non c’è equilibrio, quando manca l’armonia nelle relazioni sociali, allora soffriamo come esseri umani”. Chi potrebbe negare la mancanza di armonia nelle relazioni sociali oggi? Mi sembrava giunto il momento di chiederlo a Stoller, il cui 16° libro, Wisdom from the Edge of the Village: Writing Ethnography in Troubled Times, in uscita la prossima primavera, di cosa ha imparato nella sua lunga carriera, del fenomeno della “possessione degli spiriti” e di quale saggezza possiamo trarre dai villaggi e dalle persone che ha studiato.
Da quanto scritto sopra possiamo capire la potenza di una esperienza , no una esperienza qualunque ve ne do atto, una vita cambiata ed in cambiamento.
In questo caso , si ha come la sensazione che ci sia stata una congiunzione di pianeti con un caso statistico estremamente basso, ma, ragioniamo con calma. Il professor Stoller, in realtà, prima dell’incontro con il santone era già un uomo formato e con una propensione alla conoscenza molto alta. Molti di Noi si potrebbero riconoscere con la stessa tipologia di persona. Un viaggio è la somma di tanti fattori o il risultato di un solo fattore superficiale.
La differenza tra essere un “turista” , oppure, un “viaggiatore”.
Ho scelto questa storia perchè univa parecchi elementi in cui riconoscersi e condivisibili. Essere un viaggiatore vuol dire confondersi con un luogo che prima non si conosceva, perchè ne si condividono i valori o, più semplicemente, non vi è un motivo razionale.
Il cuore ha occhi iperscrutabili e la ragione gli prepara dei percorsi da seguire logici a metà; potremmo definirli, in molti casi, dei veri e propri scherzi.
Dovremmo essere pronti a questi scherzi ed aiutare il Destino viaggiando sempre più spesso, per accordare quello che siamo con quello che potremmo essere e perdurare nel farlo.
Noi di A.I.LoveTourism definiamo questo spirito di conoscenza nel viaggio: diventare Turisti Geek; parleremo sempre più spesso di esperienze simili al professor Stoller .
Se hai una storia simile da raccontare o vuoi costruire la tua vacanza Viaggiatore che vuol conoscere : SCRIVICI A : info@infoailovetourism-com