Un libro di Storia
INTRODUZIONE
La donna, oggi conosciuta solo come Julian di Norwich, nacque alla fine del 1342 e morì intorno al 1412. Nel maggio 1373, quando Julian aveva trentuno anni, si ammalò al punto tanto che fu chiamato un sacerdote per amministrarle l’estrema unzione.
Mentre giaceva su quello che credeva il suo letto di morte, ebbe una serie di intense rivelazioni mistiche, che chiamò “manifestazioni”. Poco dopo questa esperienza, guarì dalla malattia. Durante il periodo in cui Julian era una donna comune, forse una moglie e una madre, avrebbe probabilmente mangiato e preparato le ricette incluse in questo libro, che sono tutte tratte da ricettari del XIV secolo.
Imprigionata per Dio
A un certo punto della sua vita, tuttavia, Julian divenne un’anacoreta, impegnata in una vita di preghiera e meditazione mentre era confinata in un celi adiacente a una chiesa. – e a quel punto il suo stile alimentare sarebbe cambiato in modo significativo. La vita di un’anacoreta era regolata da una “regola”, una struttura scritta che impediva eccessi e abusi. Julian avrebbe probabilmente seguito la Regola di Ancrene, scritta all’inizio del XIII secolo, che forniva istruzioni dettagliate per la vita di un’anacoreta istruzioni dettagliate per la vita di un’ancella. Di conseguenza, avrebbe indossato abiti semplici e consumato pasti semplici, vivendo in una piccola stanza.
Sempre, per la regola avrebbe mangiato due volte al giorno tra Pasqua e il giorno della Santa Croce (14 settembre), mentre nel resto dell’anno avrebbe consumato un solo pasto al giorno.
Questo unico pasto sarebbe stato probabilmente una zuppa, uno stufato o forse una zuppa di cavoli: un piatto ordinario e semplice.
Le ancelle – donne che sceglievano di essere serve di Dio – erano una parte di società accettata della vita medievale, con una funzione un po’ simile a quella che potrebbe avere oggi un consulente o uno psicologo.
Sebbene avessero scelto una clausura fino alla morte, queste donne continuavano a essere attive nelle loro comunità.
Sia la nobiltà che la gente comune, i ricchi e i poveri, si sarebbero affacciati alla finestra di Julian, cercando il suo consiglio e la sua guida.
Il suo alloggio avrebbe avuto tre finestre: una che dava sulla chiesa, attraverso la quale poteva ascoltare la messa e ricevere la comunione; una seconda che si apriva sul mondo esterno, permettendo alle persone di parlare con lei e di ascoltare i suoi consigli; e una terza che dava su una stanza adiacente, dove viveva un servitore. A differenza di Julian, il servitore poteva andare e venire, entrando nella suite di Julian per portare il cibo, cucinare e fare le pulizie, in modo che il tempo di Julian potesse essere dedicato alla sua vita.
Julian poteva dedicare tutto il suo tempo alla preghiera e al consiglio spirituale.
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Un libro di Cucina
Il mondo di Julian
L’epoca di Julian fu un’epoca di tumulti e crisi. La peste attraversò l’Inghilterra tre volte durante la vita di Giuliano. Almeno metà della popolazione di Norwich fu colpita dalla stessa; il clero e i becchini non riuscivano a tenere il passo con i cadaveri. Nel frattempo, altre malattie uccisero il bestiame e i raccolti fallirono.
Nel 1381, quando Julian aveva trentanove anni, la gente divenne così disperata da insorgere in una rivolta, saccheggiando chiese e monasteri. Durante l’intera vita di Julian, l’Inghilterra era in guerra con la Francia in quella che oggi è conosciuta come la Guerra dei Cent’anni.
Il gusto dell’amore divino
Eppure, in mezzo a tutta questa turbolenta incertezza, Giuliano continuava a credere incrollabilmente che “tutto andrà bene, tutto andrà bene, e ogni sorta di cose andrà bene”.
Le sue parole di conforto ci parlano oggi attraverso i secoli. Nei nostri tempi di ansia e di crisi, lei ci assicura che l’amore di Dio non può mai essere offuscato o soffocato.
Sebbene Julian si occupasse molto del mondo spirituale, credeva che esso fosse fortemente radicato in questo mondo: il mondo del cibo e del gusto, della vita ordinaria e delle azioni di tutti i giorni, è il mondo del cibo e del gusto.
Il suo libro si sposa bene con le ricette, perché scrive ancora e ancora del nutrimento che Dio ci dona e del suo amore divino.
Gioia e amore sono le due parole che riassumono la sua spiritualità.
La testimonianza lasciataci da Julian è un vero e proprio trattato di cucina medievale. Una vetrina sulle materie prime e le lavorazioni di quel periodo, per certi aspetti ancora poco conosciuto, dove anche la conservazione delle materie prime non era una tecnica semplice o consolidata.
Un esempio di ricetta.
L’Idromele
“”Una bevanda molto piacevole è fatta di mele…”.
Julian di Norwich
- Affettare e privare del torsolo 6 mele per ogni litro d’acqua. (Non sbucciare).
- Aggiungere un po’ di rosmarino e di scorza di limone.
- Far bollire l’acqua e le mele per un’ora, facendo attenzione a non farle attaccare o bruciare.
- Aggiungere zucchero o miele a piacere.
- Imbottigliare e mettere il peperoncino.
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